Aumento della superficie coltivata, coinvolgimento e formazione: il futuro del Distretto Biologico della Valtellina è appena iniziato. Un mese dopo il riconoscimento ufficiale da parte della Regione, il primo in Lombardia, ieri ha aperto le porte del Centro dell’Agricoltura Biologica della Montagna Alpina, nel centro storico di Chiuro, in via Roma. All’interno di un edificio che si sviluppa su tre piani sono stati ricreati ambienti che si prestano a vari utilizzi: locali di rappresentanza, spazi espositivi, sala congressi, aule per la formazione.
Una risorsa per il paese, che vanta una solida tradizione enogastronomica, e per il settore agricolo provinciale, nel suo ruolo di incubatore di idee e di progetti e di propulsore di attività di divulgazione. A presentare il Centro e a guidare la visita il sindaco di Chiuro, e presidente della Comunità Montana Valtellina di Sondrio, Tiziano Maffezzini e il presidente del Distretto Giancarlo Bongiolatti, con Marco Abordi, esperto nella costituzione di Distretti biologici.
Con loro anche il presidente di Coldiretti Sandro Bambini. È toccato ai relatori presentare le finalità del Distretto Biologico della Valtellina e il Centro che ne è la sua sede: non un’associazione di produttori, bensì un patto con il territorio che unisce agricoltori, consumatori, operatori ed enti pubblici. Un percorso avviato anni orsono dai primi produttori, che è cresciuto grazie al progetto Interreg Sinbioval, con la Comunità Montana Valtellina di Sondrio quale capofila per la parte italiana e il Comune di Chiuro tra i partner, al quale si deve il finanziamento per la realizzazione del Centro dell’Agricoltura Biologica.
Gli spazi di manovra sono ampi considerato ad esempio che la Lombardia è leader in Italia nel consumo di prodotti biologici ma ultima nella produzione. L’interesse non manca, la domanda cresce ed è presumibile che consumatori attenti a ciò che portano in tavola, ancora di più lo sarebbero con prodotti di origine locale, una garanzia ulteriore di salubrità e genuinità. Lo sviluppo partirà dagli agricoltori, puntando a un aumento del 30% della superficie coltivata, e coinvolgerà i consumatori, nel doppio ruolo di alleati e attori, poiché potranno aderire al Distretto quali soci sostenitori. Per Chiuro, come ha sottolineato il sindaco Maffezzini, è un traguardo raggiunto, in quanto il Centro potrà ospitare gli agricoltori per incontri e workshop e i consumatori che parteciperanno alle iniziative e agli eventi che verranno promossi. Il presidente del Distretto Bongiolatti ha rivolto un appello proprio ai cittadini, affinché si avvicinino al biologico, sposino la causa di un’agricoltura attenta al benessere delle persone e rispettosa del territorio. Una nicchia dell’agricoltura convenzionale, che in Valtellina ha una lunga tradizione, un’opportunità per gli agricoltori, come ha spiegato il presidente di Coldiretti Bambini.
Dopo la presentazione del Distretto Biologico, l’evento è proseguito con la performance sul tema del cibo, tratta da “Gola” di Mattia Torre, con le partecipanti al laboratorio di lettura teatrale tenuto da Gigliola Amonini, organizzato dalla Pro Loco di Chiuro. Una degustazione di prodotti delle aziende che aderiscono al Distretto Biologico ha concluso la giornata di apertura del Centro.